“L’importanza di chiamarsi Ernesto” conclude l’applaudita stagione “Classici Sguardi” della Compagnia Buio in Sala

Venerdì 5 e sabato 6 luglio alle ore 21.00, presso il cortile dell’Istituto Leonardo Da Vinci, sede della scuola d’arte di Buio in Sala fondata e diretta da Massimo Giustolisi e Giuseppe Bisicchia insieme a Silvana D’Anca e Giovanna Sesto, andrà in scena una particolare rilettura della commedia inglese che sfruttando la genialità di Wilde e l’universalità del suo testo, diretto da Massimo Giustolisi e Giuseppe Bisicchia, sarà ambientato all’interno delle atmosfere del teatro di varietà degli anni venti.

“I personaggi della nostra storia, che si muoveranno sulle coreografie di Giorgia Torrisi e Martina Caruso, s’ispirano anch’essi ai “tipi” da rivista- spiegano i registi Giuseppe Bisicchia e Massimo Giustolisi  protagonista anche sulla scena- Guendolina diventerà la “vedette”, Cecilia la “subrettina” in erba, Algernon e Jack, l’uno la spalla dell’altro, il canonico Cotta sarà il caratterista, e Miss Prism sarà l’anziana “primadonna” ormai in pensione, che insegna portamento alle sue allieve.  Alla figura dell’impresario ci siamo ispirati per il personaggio di Lady Bracknell”.

 Silvana D’Anca, Giovanna Sesto, Leonardo Monaco, Federica Fischetti, Giada Romano e gli allievi dei Corsi Avanzati  Classi 2°A e 2°B di Buio in Sala sulle musiche originali del musicista abruzzese Ettore D’Agostino giocano appositamente sul significato simbolico del termine “Earnest” (onesto) che in inglese ha la stessa pronuncia del nome proprio “Ernest” con ironia e realismo raccontando pregi e  difetti della società legati alla forma e all’apparenza. 

I brani dello spettacolo, cantati dal vivo, permetteranno agli allievi delle classi avanzate del secondo anno, di diventare anche gli sgambettanti ballerini, perfettamente inseriti nel contesto. 

“L’intento- continuano Bisicchia e Giustolisi- è quello di regalare un paio d’ore d’intrattenimento attraverso il genio di Wilde e se alla fine dello spettacolo qualcuno canticchiasse uno solo dei nostri refrain, per noi sarebbe già un successo”.

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